Salina di Volterra

Ma tu lo sapevi che il sale prodotto nella salina di Saline di Volterra è il più puro d’Italia?

Noi, in tutta onestà, no. E non sapevamo neanche dell’esistenza di questa pregiata salina.

Eppure, durante il nostro recente educational tour alla scoperta degli itinerari in camper in Toscana, ci siamo imbattuti anche in questa realtà.

E non immagini neanche cosa abbiamo scoperto…

Sei curioso? Allora continua a leggere per saperne di più!

Chiara alle saline di Volterra

Da dove arriva il sale?

Secondo te, da dove viene prelevato il sale della salina di Volterra?

Se hai risposto “dal mare”…beh, hai sbagliato.

Questo sale proviene infatti dal sottosuolo.

Viene prelevato da pozzi sotterranei riempiti d’acqua dolce finchè questa non diventa satura di sale, il chè significa che è talmente ricca di sale da non permettere che se ne sciolga altro.

Acqua e sale formano la salamoia, e questa specifica salamoia prende il nome di salamoia grezza fredda. Grezza perché non ancora purificata, fredda perché a temperatura ambiente.

Ma il cammino da salamoia a sale per come sei abituato a vederlo non è ancora concluso, e tante sorprese ti aspettano…

I silos con la salamoia

Cambiare nella forma e nel colore

La salamoia grezza fredda, raccolta all’interno di silos, a questo punto inizia un cammino di metamorfosi che la porterà a trasformarsi da bruco in farfalla.

Scaldiamo quindi un po’ la situazione…e la salamoia stessa. A 80°C per l’esattezza.

Aggiungiamo bicarbonato, un pizzico di calce viva per legare tutto ciò che non è nè acqua nè sale (cloruro di sodio, o NaCl), e facciamolo precipitare sul fondo del recipiente.

Questi scarti formano una sorta di melma, l’unico prodotto della lavorazione che andrà davvero smaltito e non potrà essere riutilizzato.

La salamoia, ormai calda e purificata, viene raccolta per tracimazione e inviata ai cristallizzatori. A questo punto viene scaldata nuovamente, fino a raggiungere i 130°C.

In questo modo la parte liquida evapora, lasciando solo più i cristalli di sale: secondo te che forma hanno?

Una geometria perfetta…e qualche stella di troppo

Il sale nelle mani

I cristalli di sale hanno una forma perfettamente cubica, e se tu li osservassi al microscopio resteresti stupito dalla loro regolarità.

A ben guardare però potresti anche individuare qualche sporadica stellina, proprio di quelle a cinque punte con cui i bimbi riempiono i loro disegni di cieli notturni.

Ecco, quelle stelline sono solfati, e sono piccolissime impurità.

Piccolissime, bada bene: il sale di Saline di Volterra è infatti puro al 99,99%.

Il destino dell’acqua

Allontaniamoci un attimo dal sale e cerchiamo di capire che fine ha fatto tutta l’acqua della salamoia.

Durante i vari processi è in parte evaporata, ma tutta quella che è stato possibile recuperare in forma liquida viene ulteriormente purificata e riutilizzata per riempire i pozzi di estrazione del sale.

Il ciclo che si viene a creare è quindi estremamente rispettoso dell’ambiente e del suo equilibrio.

Dividi et impera

Botola per la distribuzione del sale

Ora, come ben sai il sale può trovarsi in varie forme. Quello di Volterra è solo sale fino, mentre della produzione di quello grosso si occupano altre aziende sfruttando non i pozzi ma direttamente l’acqua di mare.

Ma anche il sale fino può seguire tanti destini. Può infatti essere:

– ad uso alimentare;

– iodato (al sale vengono aggiunti iodio e antiagglomeranti);

– in pastiglie (ad esempio per lavastoviglie e lavatrici, e in tal caso non contiene antiagglomeranti)

– destinato alle industrie

Nei primi tre casi arriva in silos differenti attraverso nastri trasportatori, ma quello destinato alle industrie viene raccolto in un modo davvero spettacolare.

Sapore di sale che hai sulla pelle, che hai sulle labbra

Il sale destinato alle industrie viene infatti fatto piovere dal soffitto del magazzino, sopra il quale passano i nastri trasportatori che distribuiscono il prodotto nei vari silos di raccolta.

E questo forma delle vere e proprie cascate di sale.

Cascata di sale

Sì, hai capito bene: potrai vedere e toccare con mano una cascata di sale.

È stato sicuramente il momento più bello di tutta la visita, nonostante fossimo ricoperti di polvere di sale letteralmente dalla testa ai piedi e le labbra chiedessero a gran voce un po’ di acqua.

Sembrava di essere in una clessidra a metà, col sale che man mano che si accumulava sul pavimento formava una montagna bianca e luccicante.

Ah, il pavimento è in legno, giusto per non rovinarsi troppo con gli spigoli dei granelli e per assorbire l’eventuale umidità ambientale senza intaccare il prodotto.

E non preoccuparti dell’igiene, perché sappiamo che stia già storcendo il naso al pensiero di tutto quel sale in terra e sparpagliato su un pavimento calpestabile da chiunque: ti ricordiamo che questo sale specifico è ad uso industriale e non destinato al consumo.

E ora una domanda per te: quanto sale pensi possa essere prodotto con questa tecnica per ogni litro d’acqua?

Pozzo vs Mare

Pastiglie di Sale

Il sale di Volterra, ottenuto dai pozzi per purificazione graduale della salamoia, è presente in una percentuale del 33% per ogni litro d’acqua usato.

Il sale prodotto dall’evaporazione dell’acqua di mare si trova invece solo in una percentuale del 16%/l d’acqua.

Pozzo batte mare per una produzione più che doppia!

Il sale che non si mangia ma…si beve!

Sale in vendita

Dopo la visita alla salina di Saline di Volterra tutti noi abbiamo iniziato a guardare il sale con rispetto. Probabilmente il fatto di toccare con mano le varie fasi della produzione e vedere tutto il lavoro e la passione che ci sono dietro ci ha stimolati, non so.

Vero è che come spesso accade noi italiani tendiamo a “snobbare” alcune eccellenze del nostro territorio finché non entriamo in contatto con la loro storia.

Ma meglio tardi che mai.

Così è stata d’obbligo una tappa presso la bottega dello stabilimento, dove fra vari tipi di sale abbiamo trovato due prodotti davvero curiosi.

In primis delle pastiglie per salare l’acqua della pasta, molto comode per i camperisti come noi per rendere più pratico il momento della cucina.

Le dosi? Una pastiglia per 2l di acqua.

Il secondo prodotto strano è…una birra al sale!

Comprata ovviamente, ma non ancora testata: ti faremo sapere in seguito se ci sarà piaciuta.

Come raggiungo col camper la salina di Saline di Volterra?

Innanzitutto troverai un parcheggio per camper proprio a pochi metri dallo stabilimento, cosa ottima.

Se decidi di pernottare in zona però ti consigliamo di orientarti verso l’area sosta di Volterra oppure verso l’area camper di Pomarance: la prima è un po’ più vicina, ma la seconda è il paradiso del camperista.

Conclusioni e consigli utili

Ti consigliamo di contattare il Consorzio Turistico prima di raggiungere la salina di Volterra, perché l’azienda è aperta al pubblico solo 6 volte l’anno.

Sicuramente in ogni caso vale la pena visitare il piccolo negozio, anche perché purtroppo non dispone ancora della vendita online…e alcuni dei prodotti meritano di essere provati!

A noi la visita è piaciuta tantissimo, e la cascata di sale ci ha davvero colpiti e stupiti. Se vorrai scattare foto nessun problema, ma occhio ai tuoi apparecchi: il sale che inevitabilmente li ricoprirà non è il massimo per obiettivi e sensori… Porta con te un kit di pulizia e/o un panno morbido, pulisci tutto in modo tempestivo ma con cura e delicatezza e il problema è risolto.

Torneremo presto con un nuovo racconto di viaggio, ma per ora…alla prossima!

 

Locatelli Saline di Volterra Srl

Via Moje Vecchie, 5

58048 Saline di Volterra (Pi)

Tel: 035 843220

Sito web: http://www.idrosal.it/index.php

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Chiara Mandich
Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

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