Castel Savoia
Castel Savoia

Risalente agli inizi del ‘900, Castel Savoia fu costruito per ospitare la regina Margherita durante i suoi soggiorni estivi a Gressoney che si tennero fino all’anno precedente la sua morte, avvenuta nel 1926.

Come Arrivare e la Biglietteria

Il parcheggio per i visitatori non è molto ampio, e per giungere al castello bisogna attraversare il parco percorrendo vialetti in salita e tratti di scalinate.

Si giunge poi ad un piccolo giardino montano molto curato e quindi alle ex cucine, ora biglietteria.

Qui, al costo di 5€ a persona, si possono acquistare i biglietti per la visita guidata al maniero, che dura circa 40 minuti e che ha luogo ogni mezz’ora per gruppi al massimo di 25 persone.

La presenza di barriere architettoniche all’interno dell’edificio rende impossibile la visita ai disabili, mentre sono benvenuti animali di piccola taglia purché tenuti in braccio o all’interno di appositi trasportini.

Cani di media e grande taglia invece possono solo essere condotti all’interno del parco, purché non sporchino né arrechino disturbo.

Il Castel Savoia

Ma veniamo all’edificio principale,  il castello.

Realizzato con materiali provenienti dal Piemonte e dalla Valle d’Aosta, presenta torri di diversa altezza e consta di un piano terra e altri due piani, dei quali solo il primo è visitabile; inagibili, al momento, le cantine.  

castel savoia
Castel Savoia, che sembra quasi uscito da un libro di fiabe.

E’ un gradevole mix di elementi medioevali, liberty e bavaresi.

I primi si osservano nella decorazione dei soffitti a cassettoni, i secondi nelle vetrate policrome e nella scalinata in legno dalle linee sinuose che dall’atrio conduce al piano nobile, mentre le terze sono presenti in alcuni dettagli e decori della sala attigua al guardaroba, da cui entravano i nobili dopo una passeggiata in automobile.

scala liberty
La meravigliosa scala liberty al piano terreno.

Ovunque presente lo stemma dei Savoia (croce bianca su scudo rosso) e della regina Margherita (doppia croce bianca su scudo rosso, ad indicare anche il rapporto di consanguineità col sovrano), oltre ai due motti della casata reale: la scritta FERT, dal significato ancora non del tutto chiaro, e la frase SEMPRE AVANTI, rivolta alle truppe reali che rispondevano a loro volta gridando “Avanti, Savoia!”.

I colori degli affreschi sono brillanti come se fossero appena stati dipinti, e questo contribuisce a dare al castello un’atmosfera di modernità.

Il moderno, in fondo, è fortemente presente nel maniero grazie anche alla presenza di due rarità per l’epoca: un impianto elettrico ancora perfettamente funzionante e uno idraulico che consentiva di usufruire all’interno del castello di acqua corrente sia calda che fredda.

vista sul monte rosa
La vista sul Monte Rosa, al quale la regina Margherita era molto legata.

Meravigliosa la terrazza verandata, con pareti di legno trattato a vapore e vetrate che offrono una splendida vista sulla vallata, sul paese di Gressoney e sul Monte Rosa tanto amato dalla sovrana.

Pochi gli elementi originali dell’epoca, tra i quali troviamo i pavimenti a parquet, i lampadari e un grande biliardo sotto al cui panno verde riposa una pesante lastra di marmo.

Il Piano Nobile

Si accede dunque al piano nobile, dove troviamo una piccola mostra fotografica che ci illustra la passione della regina per Gressoney e i suoi dintorni, dimostrata anche dal suo indossare spesso la veste tradizionale della zona, nera con decori rossi.

Scopriamo poi il passatempo preferito della sovrana, che sarebbe insolito anche oggi ma che lo era anche più allora: la scalata dei ghiacciai.

Non potendo indossare pantaloni né assumere pose scomposte, la Regina era solita spostarsi sulla neve utilizzando una slitta dalla forma singolare, con tre sedute laterali e uno schienale ad “S”, in mostra in una delle salette laterali.

la slitta della regina
La slitta usata dalla sovrana per le sue escursioni sulla neve.

Visitiamo infine la stanza da letto della sovrana, i cui mobili provengono da Villa Margherita, il palazzo, oggi sede del Comune di Gressoney, dove la regina era solita soggiornare prima della costruzione di Castel Savoia.

Una curiosità: tra i sempreverdi che formano il bosco all’interno del parco del palazzo possiamo scorgere, seminascosto, un edificio di dimensioni contenute.

Lì era solito soggiornare un poeta poco amante della monarchia ma molto amico della regina Margherita, Giosuè Carducci.

Cosa Vedere vicino al Castel Savoia

Tanti sono i luoghi da vedere in Valle d’Aosta.

Noi ad esempio siamo stati alle cascate di Lillaz, ad Aosta e al castello di Issogne

Dove Sostare col Camper

Presso la vicina Gressoney puoi trovare ben due aree sosta: l’area sosta camper Tschaval e l’area sosta nel piazzale seggiovia Weissmatten.

Castel Savoia: le Nostre Conclusioni

Consigliamo sicuramente la visita di questo castello, forse meno conosciuto di altri (pensiamo ad esempio a Fenis o al Forte di Bard) ma incredibilmente affascinante e, nonostante i suoi 100 e più anni, fresco e luminoso come appena costruito.

Mozzafiato la veranda e la vista che da qui si può godere, anche se in parte ostacolata dagli alberi del parco, e interessante il racconto di una parte della vita della regina più intima e privata.

Il prezzo del biglietto è più che abbordabile e le guide sono preparate e appassionate del territorio e della sua storia.

Molto ben tenuto anche il piccolo parco, particolarmente piacevole da percorrere durante il pomeriggio dei primi giorni di autunno e di primavera.

 

Castel Savoia

Strada Castello Savoia 1

Gressoney- Saint Jean – località Belvedere (AO)

Tel. 0125355396

www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/castelli/castel_savoia/

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Chiara Mandich
Chiara Mandich

Classe 1985, camperista dalla nascita, è sia l’autrice dei testi del sito che di alcune delle fotografie.

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